IL FUTURO DELLA MOTO2
Dopo sei stagioni ed un regolamento quasi identico a quello iniziale, la classe Moto2 non ha lasciato un impronta negli appassionati di motociclismo come era sperato. L’abbandono della classe 250 per diminuire i costi (e per impedire un monomarca Aprila ndr) ragione principale del progetto, ha creato un monomarca Honda e anche i telaisti sono ridotti ai minimi termini.
Una missione fallita quindi come testimonia lo scarso interesse delle case costruttrici e dei team più blasonati, dove anche i piloti (vedi Miller) preferiscono fare il salto diretto alla classe regina.
L’obbiettivo per il 2017 è quello di dare nuovo vigore alla categoria intermedia. Si prospettano all’orizzonte delle modifiche drastiche, come quella di passare ad una classe 500 4T, qualcuno dice addirittura una 500 bicilindrica, altri tirano in ballo anche soluzioni ibride, elettriche o cilindrate minori turbo. In tutto questo calderone di rumors ancora non è chiaro quale sia il destino della moto2, ma si nota una chiara insoddisfazione generale e un grande desiderio di cambiare.
Dorna e FIM sono al lavoro per trovare una soluzione che accontenti tutti gli addetti ai lavori e che garantisca il futuro della moto2. Una classe che serva a fare da trampolino per la MotoGP, che serva a fare uno step successivo ai piloti che escono dalla moto3, che non sia onerosa, che richiami l’interesse delle case costruttrici e che appassioni il pubblico e gli appassionati.
Sarà forse chiedere troppo? Non ci resta che aspettare gli sviluppi….